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Mind-Design: la Qualità di Vita

Perché parlare di qualità di vita? Ci sembra un concetto scontato quello di vivere una vita come la desideriamo, salvo considerare “incidente” ciò che interrompe il fluire normale della nostra quotidianità.

Fermiamoci per un attimo a pensare che le cose potrebbero stare diversamente. Ciò che consideriamo un “incidente” potrebbe non essere realmente accidentale ma semplicemente il manifestarsi di aspetti che dovrebbero essere cambiati e che compromettono la qualità della nostra vita. Del resto Enzo Ferrari era noto per dire che “la sfortuna non esiste: è solamente il manifestarsi di qualcosa che non siamo stati in grado di prevedere o di prevenire”.

Cos’è la Qualità di Vita?

Il concetto nasce negli anni novanta, relativamente al problema della disabilità intellettiva. Dal momento che in questo settore il dibattito sugli obiettivi dei protocolli di cura necessita, per forza di cose, di punti di riferimento che siano relativi e non assoluti.

La ricerca si è quindi focalizzata sul concetto di benessere come un elemento presente, per ciascuna persona, in modo proporzionale (Cowen – 1994). Ovvero, se si parla di benessere non dobbiamo pensare a qualcosa che sia contrassegnato da una presenza o assenza, secondo una visione “ad interruttore”. Piuttosto il benessere è una condizione che possiede vari gradi di realizzazione ed è correlato a numerosi fattori. Possiamo immaginarlo come un continuum al cui estremo, da una parte, si colloca lo stato di patologia e malessere e, all’altro estremo, troviamo quello di salute e benessere. La maggioranza delle persone si collocherebbe, in ogni caso,  tra questi due estremi perché il loro benessere potrebbe essere sempre incrementabile e mai raggiunto in modo definitivo. Questo anche perché i fattori che vanno a costituire l’idea di benessere possono cambiare nel tempo.

Parimenti il concetto di “funzionamento della persona” permette una valutazione globale degli elementi che vanno a incidere sul benessere. In questa ottica gli eventi accidentali, come malattie o eventi negativi della vita, devono essere valutati non solamente in termini assoluti ma relativamente agli altri elementi, anche positivi, che fanno parte della vita di quella persona.

Cosa si intende per salute

La definizione di salute proposta in questi anni dall’OMS è perciò particolarmente complessa implicando “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale”, non semplicemente l’assenza di malattia. In quest’ottica il concetto di Qualità di Vita (QdV) contribuisce dunque a precisare sia il peso delle malattie, comprese le disabilità, sia lo scopo degli interventi terapeutici.

Dimensioni della Qualità della Vita

La QdV risulta quindi essere un concetto multidimensionale con indicatori che spaziano dal benessere fisico a quello emozionale, per giungere alle relazioni interpersonali, lo sviluppo personale, il benessere materiale, l’autodeterminazione. A chiarificare ulteriormente questo modello multidimensionale contribuisce il concetto di discrepanza. Le ricerche infatti ci indicano con chiarezza una dimensione soggettiva di valutazione della QdV inerente discrepanza tra l’importanza che ciascuno attribuisce a determinati aspetti della vita, rispetto alla percezione di soddisfazione relativamente ai medesimi ambiti.

Dott. Federico Milione - Mindesigner
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